Articolo - Libertà di Piacenza

Nella personale "Sipari" all'insegna di un approccio minimalista da Biffi Arte PIACENZA La fascinazione per il costruttivismo, unita all'interesse per la teoria del colore e per la simbologia di numeri e forme geometriche, senza dimenticare la familiarità con il paesaggio ligure, dove è nata e tuttora vive (a Bergeggi, sulla riviera delle palme nel savonese): sono alcune delle suggestioni che si ritrovano nella personale "Sipari" di Giorgia Zanuso, a cura di Mariasole Vadalà, allestita nello spazio sotterraneo, corrispondente all'antico nevaio, della Galleria Biffi di via Chiapponi, fino al 26 marzo (orario: dalle 10.30 alle12.30 e dalle 16 alle 19.30; domenica dalle 15 alle 19). In realtà, accanto al ciclo dedicato proprio ai "Sipari", l'esposizione arriva a comprendere anche gli ultimi lavori dell'artista, realizzati su plexiglass, la cui superficie trasparente viene incisa in modo da richiamare da una parte le regole di proporzionamento che si riscontrano nel mondo vegetale e animale, dall'altra gli echi dell'arte orientale, esplorata in passato specie con riferimento al disegno dei mandala tibetani e al concetto di vuoto dello zen giapponese. I soggetti ricorrenti Il tutto con un approccio improntato al minimalismo, nell'intreccio di linee, evocative anche delle esperienze dell'optical art, nel suo indagare i fenomeni percettivi. I soggetti ricorrenti - le spirali, la sezione aurea, le costellazioni - costituiscono comunque un chiaro rimando alle leggi geometriche riscontrabili nella natura, in un dialogo tra la forza di archetipi senza tempo e la modernità del materiale scelto. Nata a Finale ligure (Savona) nel 1985, laureata in architettura a Genova, Zanuso ha avviato la sua carriera artistica nel 2012, partecipando poi a mostre collettive e, dal 2015, personali (alla galleria d'arte democratica di Venaria reale, alla galleria Camelù di Roma, da Poleschi arte a Pietrasanta e all'inQubatore qulturale di Venaria reale). Nel 2016 la sua opera è stata inoltre inserita nel Dizionario degli artisti liguri, edito da De Ferrari. I "Sipari" si configurano come un'indagine metodica sull'espressività del colore, raggiunta tramite gli accostamenti di regolari campiture di strati di acrilici sovrapposti, con eventualmente l'identificazione di punti focali attraverso file di led luminosi messi quasi a cerniera tra le sezioni del dipinto, mentre si verificano gli effetti provocati dalla vicinanza di tinte calde e fredde, nonché di vivaci cromie complementari.